UN MIO ARTICOLO PER APRIRE LA SEZIONE SCUOLA di questo numero E ‘FAR PENSARE’ SU INCLUSIONE E COESISTENZA DELLE DIFFERENZE, nel mese dell’inaugurazione dell’inclusion&beyond awareness month che organizzo per l’international school of monza.
Questo sito già parla del mio amore per la scuola ed i suoi abitanti. Il mio pensiero trova spazio oggi sulle pagine del numero 58 de Il Bullone, un giornale per ‘fare, pensare, far pensare’, ricchissimo di spunti e di voci.
Apro la sezione sulla scuola di un numero articolato sul tema dei disequilibri – nell’ambito del clima, della salute mentale e della scuola stessa – azzardando un Elogio del disequilibrio: un po’ provocazione, un po’ riflessione sul fatto che essere umani non significa essere più o meno normali (se non, forse, statisticamente parlando) bensì essere diversi, in una visione intersezionale e non categoriale che ci vede come ‘risultato dell’intersezione di tante unicità’ (F. Acanfora).
Essere umani significa essere variabili, proprio come nella definizione di biodiversità (CBD Art. 2), dunque non è solo da vicino che nessuno è normale.
Per superare le disuguaglianze sul piano etico occorre comprendere che ‘uguaglianza’ è un termine che si riferisce ai diritti, non alle caratteristiche delle persone. Il concetto di uguaglianza è un pilastro sul quale poggia l’idea di diversità come naturale varietà in cui si esprime la nostra specie.
Questo tema è al centro dell’Inclusion&Beyond awareness month, un mese per la consapevolezza sul tema della diversità a scuola che organizzo con Shona McKay per l’International School of Monza, in novembre.
Di fronte ai numerosi squilibri e disuguaglianze che caratterizzano il panorama contemporaneo è nostra responsabilità prendere posizione attraverso l’attivismo ed il dialogo, promuovendo un utilizzo accurato delle parole a partire dalla scuola per creare cultura e per un mondo migliore: questa è l’intenzione, avanti così.
Un estratto dall’articolo, che trovate gratuitamente online sul sito de Il Bullone:
“La pandemia ha dato qualche frutto, tra le gravi perdite: il CNOP ha lavorato per portare lo psicologo a scuola come figura stabile. Ecco, che questo non sia come il greenwashing per dire che abbiamo a cuore il Pianeta. Non serve uno schoolwashing che metta uno psicologo in ogni scuola per poi dimenticarsene nella stanza dello sportello.
[…]
Forse l’equilibrio nella scuola non esiste, forse potremmo scrivere un Elogio del disequilibrio laddove questo ci costringe a interrogarci, riconoscerci nei nostri diversi pesi e nelle diverse spinte, e a compiere azioni che, di fatto, un equilibrio lo costruiscono: fatto non di stasi, ma di movimento. Come quando rallenti in bicicletta”.