RIPARTONO I PERCORSI DI PRATICA CON LA MINDFULNESS, E A BREVE UNA SORPRESA PER UNA GIORNATA D’AUTUNNO
Nella lingua inglese, foglie e esso lascia si dicono nello stesso modo: leaves. Autunno, nell’idioma americano, si dice fall, cadere.
L’autunno è stagione di caducità e lasciar essere.
I marciapiedi scricchiolano di foglie cadute e di ghiande, e il giardino verdeggiante si trasforma. È anche la stagione del raccolto: raccogliamo ciò che ci nutrirà molto tempo dopo che il giardino si sarà addormentato: zucche in mostra sui banchetti lungo la strada, tavoli dei mercati contadini carichi di patate, mele, castagne e funghi. Stagione di colori: campi giallo ocra, boschi fiammeggianti. Cambiamenti.
Hai notato?
La rosa sfiorisce, nasce una bacca rossa e splendente, come splende la stagione dai toni bruniti: rallegrerà il nostro inverno in ghirlande. Il mais, svelato tra le foglie seccate, profumerà le nostre dimore di pietanze impastate con gesti ritmati, e mescolate a sapori antichi. Le nebbie del mattino allestiscono il paesaggio in una scenografia a strati, per i drammi e le commedie di ogni giorno. Le foglie daranno spettacolo, danzeranno fluttuando e lasceranno la scena alla maestosità dei tronchi, al ricamo dei rami. Resteranno al suolo per farci giocare.
Stagione poetica, l’autunno, ricca in metafore e messaggi che possiamo scegliere di cogliere dalla saggezza della Terra che abitiamo.
Ciò che desidero cogliere e condividere, aprendo alla stagione dei gruppi di pratica di mindfulness, è l’invito ad abbracciare questo momento come un momento di raccolto, e di raccoglimento.
Raccogliamo ciò che sappiamo potrà nutrirci quando la stagione sarà più fredda e il terreno a riposo. Prepariamo dispense e conserve, facciamo spazio nella credenza e disponiamo le nostre provviste in modo che siano semplici da ritrovare, quando ne avremo bisogno. Le mettiamo in vista con scatole, vasi e sticker colorati perché ci aiutino a ricordare di ascoltare i nostri bisogni, quando busseranno e saremo catturati nel turbinio del fare; quando entreremo dalla porta come spinti da un soffio di vento pungente; quando saremo stanchi e, come il sole, vorremo tramontare presto.
Un tempo di raccoglimento, e contemplazione. Una tazza fumante, un libro, una coperta. Gratitudine per poter disporre di una tazza fumante, di un libro, di una coperta. Il calore e il conforto di ritrovare le provviste che abbiamo conservato con cura. Più di tutto, darsi il permesso di stare, di respirare, di assaporare ciò che il giorno ci porta, in silenzio. E meravigliarci come esercizio che sa di sacro.
È tempo di fare provviste, facciamolo insieme praticando!
Cadete foglie, fiori svanite;
stenditi notte, giorno sii breve;
ogni foglia che vola da una pianta autunnale
mi parla di beatitudine.
Sorriderò quando fiocchi di neve
fioriranno al posto della rosa;
canterò quando la notte in declino
annuncerà un giorno più scuro.
Fall, leaves, fall; die, flowers, away;
Lengthen night and shorten day;
Every leaf speaks bliss to me
Fluttering from the autumn tree.
I shall smile when wreaths of snow
Blossom where the rose should grow;
I shall sing when night’s decay
Ushers in a drearier day.
(di Emily J. Brontë)